Tutto iniziò il 28/03/2017 quando mia figlia Monica di due anni venne colpita da una scarica elettrica nell’appartamento dei nonni materni poiché aveva infilato le dita nella presa della corrente. E’ un appartamento vuoto da diversi anni e non doveva esserci l’allacciamento elettrico. Mia moglie e i nonni la trovarono per terra svenuta che non respirava, iniziarono subito la respirazione, chiamarono l’ambulanza e subito dopo arrivò l’eliambulanza. La portarono a Bergamo, dove c’è un Centro specializzato per questi casi, fu lì che si capì che era stata una scarica elettrica che aveva bruciato mezzo cervello e colpito metà corpo. Vista la gravità della situazione ci consigliano di portarla all’Ospedale Civile di Brescia, per le scarse possibilità di sopravvivenza, per darci la possibilità di gestire meglio la distanza e starle vicino. Ci portarono a Brescia in rianimazione pediatrica, Monica era attaccata a un respiratore. I primi due giorni sono tragici. I medici ci danno delle notizie molto negative, ci dicono che non sanno come curarla e che non possono assicurare la sua sopravvivenza. Era il primo caso di questo tipo e qualora si fosse salvata, avrebbe riportato gravissime conseguenze.
Dopo due giorni la nostra vicina ci mette in contatto telefonico con il signor Luigi che dopo aver ascoltato quanto riferito dai medici, mi rassicura dicendo: “Sua figlia si salverà”. Finalmente una buona notizia.
Il giorno dopo mio marito si reca al Santuario e incontra per la prima volta Luigi che sta irrigando i fiori e, dopo qualche minuto di pausa, in cui si ferma a guardare tutta la situazione, gli dice tranquillizzandolo: “Non si preoccupi che intervengo e la bambina si salverà”.
Stupito, meravigliato, sorpreso gli chiede: “Quali conseguenze porterà per la sua vita?”. Luigi dopo qualche attimo di silenzio gli risponde: “Nessuna!”. Ribatte:” Ma come è possibile? I medici mi hanno detto che alla Risonanza vedono un’anomalia nel cervello di Monica e che questa anomalia crea problemi alla parola e ai movimenti e che ci vogliono almeno due anni per risolvere questo problema al cervello. Potrà riprendere le sue funzionalità motorie non prima di sei, otto mesi, un anno, sempre se risponderà alle cure.”Allora Luigi mi risponde:
“ Se dovessi dirti che tua figlia entro ventiquattro o venticinque giorni tornerà a casa guarita mi credi?”. Sempre più stupito , con le lacrime agli occhi, non so cosa rispondere e lui precisa:” Vai a casa tranquillo che la bambina tornerà a casa guarita o il ventiquattresimo o il venticinquesimo giorno.”
Noi continuavamo a pregare. Nei giorni successivi Monica peggiora a causa di un’infezione, le sale la febbre. Mi reco immediatamente da Luigi al Capitello e chiedo spiegazioni di questo peggioramento. Ci risponde di nuovo, di rimanere tranquilli perché non era nulla di particolare e ci invita a prendere l’acqua santa dalla sorgente. La portiamo a nostra figlia e gliela facciamo bere. Infatti successivamente migliora. Dopo dieci giorni dal suo arrivo a Brescia, usciamo dalla rianimazione pediatrica. Trasferiscono mia figlia nel reparto di pediatria. Monica comincia a muoversi e ad alzarsi in piedi di nuovo e pochi giorni dopo a camminare.
Dopo venticinque giorni di ricovero ci dimettono. Una settimana dopo andiamo con la bambina da Luigi al Santuario e ci dà dei consigli indicandoci un cammino. Monica è perfettamente guarita. Grazie all’intervento di Maria Mediatrice e Dispensatrice di Grazia invocata da Luigi è stata possibile questa straordinaria guarigione.
Non dimenticheremo mai quello che ha fatto per noi Luigi. Tutto si è verificato come ci aveva detto.
Oggi mia figlia sta bene e svolge una vita normale.
Non posso descrivere lo stupore dei medici che a tutt’oggi non sanno darsi una risposta.